Teatro

Addio a Luigi De Filippo, ultimo erede della storica dinastia teatrale

Luigi De Filippo
Luigi De Filippo

L’attore, regista e drammaturgo si è spento a Roma all’età di 87 anni. Fino al gennaio scorso era stato in scena con “Natale in casa Cupiello” al Parioli, storico teatro romano di cui era direttore artistico.

Figlio di Peppino e nipote di Eduardo, Luigi De Filippo – nato a Napoli il 10 agosto 1930 - è immerso sin da bambino nell’atmosfera del teatro e dell’improvvisazione. Ha ereditato lo stesso sguardo profondo e ironico della famiglia che ha segnato la storia del teatro italiano, perciò accoglie il suo importante cognome come uno stimolo per mettere in scena il suo talento e la propria forza creativa.
L’esordio come attore nel 1951, poco più che ventenne, nella compagnia paterna; dopo i primi successi, ha viaggiato in Italia e all’estero, trasformando questa passione nella sua ragione di vita.
Ha collaborato con la televisione, recitando in una cinquantina di film e scrivendo alcuni testi che omaggiano suo padre Peppino, che lo aveva incoraggiato a scrivere sin da ragazzo.

”La fantasia!
Questa è il tocco magico che muta il banale in geniale.
Questa è la più fulgente stella che sulla scena del teatro brilla”.
Luigi De Filippo

Tradizione e fantasia del quotidiano

Autore di commedie ironiche e originali come ”Buffo napoletano", "Storia strana su di una terrazza napoletana", "Come e perché crollò il Colosseo”, Luigi De Filippo ha legato il suo nome al teatro della tradizione napoletana per scelta e non per semplice eredità familiare; in casa sua si respirava quotidianamente l’aria del palcoscenico e della letteratura, ma ha comunque saputo infondere all’ambiente d’origine la sua impronta. Partendo dalla tradizione, ha approfondito il passato, vivendo a morsi il presente e infine regalando al futuro quell’ironia fantasiosa che alleggerisce l’uomo dalla gravità terrena, quel sorriso sul volto inquieto, come da secoli Napoli e i suoi cittadini insegnano.
Nella sua biografia, "Un cuore in palcoscenico" (Mursia, 2010), oltre agli aneddoti familiari e ai rapporti con i grandi autori e attori italiani, viene raccontato il suo legame con la città di Napoli e la Commedia dell’Arte. Entrambe sono unite dalla magia della vita che lascia spazio alla fantasia, all’imprevisto e all’improvvisazione.



Luigi De Filippo - Natale in casa Cupiello

Un cuore in palcoscenico

Sulla scena, ha creato storie complesse con trame e personaggi che s’intrecciano in maniera tragicomica, come "La fortuna di nascere a Napoli" (1997), in cui l’attore ha interpretato il ruolo di professore-guida dinanzi a un gruppo di quarantenni che aspettano di realizzare i loro sogni di gloria. E il pubblico lo ha premiato con incassi da record che gli consentono di vincere più volte il Biglietto d’Oro Agis e di ricevere altri riconoscimenti ufficiali dalle istituzioni.
Le citazioni letterarie – soprattutto Pirandello e Molière – unite a una visione distaccata, ma epica e ironica della vita, hanno reso il teatro di De Filippo un’esperienza reale, disciplinata dalle regole della tradizione, affinché possa essere compresa da ogni tipologia di pubblico.

Nel 1978 lascia la compagnia paterna per fondarne una propria, che nel 1999, insieme con la terza moglie, Laura Tibaldi, diventa la società di produzione I due della città del sole, fondata per promuovere i giovani talenti del teatro napoletano. Nel 2011 è subentrato a Maurizio Costanzo nella direzione artistica del Teatro Parioli di Roma, che cambia così il nome in Teatro Parioli-Peppino De Filippo.